"Il Gravel non esiste"
I nostri itinerari crescono con nuovi percorsi Gravel
“Gravel doesn’t exist”. Il Gravel non esiste. Così dicono alcuni. Le bicilette gravel (ghiaia in inglese) compaiono attorno alla fine del primo decennio degli anni 2000 negli USA dall’esigenza di percorrere con la bici da corsa le numerose strade secondarie sterrate (b-road) che collegano tra di loro le piccole cittadine statunitensi. All’inizio sono delle semplici bici da corsa a cui vengono montati degli pneumatici tassellati derivanti dal ciclocross, che si sono poi evolute fino alle moderne bici gravel con passaggi ruota abbondanti, che in alcuni casi si avvicinano a quelli delle mountain bike.
Con l’aumento del traffico sulle nostre strade e, di conseguenza, dei rischi per chi ci pedala, molti appassionati di ciclismo su strada si sono avvicinati a questa disciplina ed hanno abbandonato l’asfalto per avventurarsi sulle strade bianche.
Il gravel, con tutte le sue varianti, è tutt’oggi in forte espansione ed ogni anno i seguaci di questa disciplina aumentano costantemente. Questa crescita di interesse e il gran numero di appassionati di questa disciplina ci ha spinti a cercare nel nostro territorio, nuovi percorsi che possano adattarsi al meglio alle caratteristiche di queste bici. E qui torniamo al fatto che il Gravel non esiste. Infatti, specialmente in un territorio montuoso come il nostro, andare a definire quali terreni e quali salite e discese fossero o meno adatte ad essere percorsi con una gravel è stata ed è impresa ardua. Percorrere le ripide cementate o le pietraie in discesa della nostra valle con bicilette nate per le lunghe sterratone americane non è proprio facile, ma l’evoluzione di questa tipologia di bici che oggi hanno rapportature e gommature che si avvicinano a quelle delle mtb, permettono, con la giusta tecnica e cautela, di affrontare percorsi sempre più impervi.
Detto questo, abbiamo iniziato ad integrare i nostri percorsi fuoristrada con alcuni itinerari che potessero essere considerati Gravel. Non potevamo rendere più dolci le famose cementate della nostra amata valle, ma abbiamo cercato (e cercheremo) di evitare le più ripide. Lo stesso discorso vale per il fondo di mulattiere e sentieri. Abbiamo inserito nei nuovi itinerari Gravel (identificati con la sigla G), quello che secondo noi era il giusto mix per garantire un’esperienza appagante dal punto di vista paesaggistico e della guida. Nelle descrizioni troverete sempre delle note relative alle difficoltà tecniche e alle caratteristiche consigliate per l scegliere la bici con cui affrontarli.